ECOGRAFIA PER
MONITORAGGIO
FOLLICOLARE
L'ecografia
della pelvi
femminile è la
migliore
metodica
strumentale non
invasiva per lo
studio
dell'utero e
delle ovaie.
Può essere
eseguita in ogni
donna dal
periodo
neonatale fino
alla
postmenopausa e
rappresenta,
fino alla
pubertà, la
metodica di
prima scelta per
lo studio
dell'apparato
riproduttivo.
L'esame può
essere eseguito
in qualsiasi
giorno del ciclo
mestruale, anche
se talvolta può
essere utile
valutare gli
organi
endopelvici in
epoche
specifiche del
ciclo stesso ed
in particolare:
dal
3° al 8° giorno
per lo studio
delle ovaie,
ovvero nei casi
di induzione
farmacologica
dell'ovulazione
nella
seconda metà del
ciclo per lo
studio della
cavità uterina
durante
terapia
ovarostatica per
la valutazione
di cisti
ovariche di
verosimile
natura
disfunzionale
Le metodiche a
disposizione
dell'operatore
sono la via
transaddominale
e quella
endovaginale;
esse sono
assolutamente
complementari
tra loro.
La metodica di
visualizzazione
transaddominale
è il primo tempo
dell'esame
ecografico della
pelvi femminile.
Essa permette
una visione di
insieme
dell'utero e
degli annessi e
risulta preziosa
per riconoscere
un utero od un
ovaio di
dimensioni
particolarmente
grandi oppure
elevati per la
presenza di
aderenze. La
metodica
transaddominale
richiede sempre
un adeguato
riempimento
vescicale.
Attraverso la
via endovaginale
la descrizione
ecografica
dell'utero e
delle ovaie è
più precisa ed è
possibile
acquisire
accurate
informazioni
flussimetriche.
E'
particolarmente
utile in caso di
pazienti con
aumentato
spessore del
tessuto adiposo
sottocutaneo o
in presenza di
cicatrici
cutanee.
Per la corretta
descrizione
degli organi
studiati
utilizziamo uno
schema ben
codificato.
Dell'utero
descriviamo la
versione, i
margini, il
volume,
l'ecostruttura,
la morfologia e
l'eventuale
presenza di
noduli
miometriali.
Questi ultimi,
che
rappresentano la
più frequente
patologia
uterina, devono
essere descritti
indicandone il
numero, le
dimensioni, la
sede, lo
sviluppo e
l'ecostruttura.
La cavità
uterina potrà
essere vuota o
occupata da una
gravidanza, da
un dispositivo
intrauterino a
scopo
contraccettivo
(spirale), da un
mioma, da un
endometrio
esuberante. In
quest'ultimo
caso si valuterà
lo spessore
dell'endometrio,
la sua
omogeneità, la
giunzione
endometrio-miometrio
e l'eventuale
invasione
miometriale.
Le salpingi
(tube di
Falloppio)
possono essere
visualizzate
ecograficamente
solo in caso di
patologia
(gravidanza
ectopica,
ascesso,
linfocele,
etc.).
Delle ovaie si
studiano
l'esistenza, la
biometria,
l'ecostruttura e
l'eventuale
presenza di
masse. In
quest'ultimo
caso si
identificherà
l'eventuale
tessuto ovarico
indenne, si
misurerà la
biometria della
massa e dello
stroma indenne,
si valuterà
l'ecostruttura e
la presenza di
setti o
vegetazioni
endoluminali.
Talvolta sarà
possibile dire a
quale tipo di
massa è
riconducibile
quel quadro
ecografico.
L'esame
flussimetrico,
in presenza di
neoformazioni
ovariche o
uterine ovvero
di endometrio
esuberante,
consente di
studiare la
vascolarizzazione
nel contesto
della
neoformazione e
di valutarne le
caratteristiche
del flusso. In
relazione a
questi parametri
è possibile,
in maniera
indicativa,
definire se la
neoformazione ha
carattere di
benignità o di
sospetta
malignità,
richiedendo, in
quest'ultimo
caso, un
ulteriore
approfondimento
diagnostico.
Il monitoraggio
follicolare è
una metodica
ecografica che
consente di
valutare la
crescita
follicolare, sia
in un ciclo
spontaneo che
indotto
farmacologicamente
(con clomifene
citrato,
gonadotropine,
etc.).
Insieme al
dosaggio ematico
del
17b-estradiolo,
il monitoraggio
follicolare
rappresenta il
modo più
accurato per
riconoscere il
buon
funzionamento
ovarico,
valutando
l'evoluzione
biometrica del
follicolo, la
risposta della
mucosa uterina
(crescita
endometriale) ed
il tipo di
vascolarizzazione
utero-ovarica
espressione
dell'ambiente
ormonale
presente.
Il monitoraggio
follicolare è
particolarmente
richiesto nelle
pazienti in cura
per sterilità di
coppia, con
cicli ovarici
irregolari o
sottoposte a
stimolazione
farmacologica
della crescita
follicolare. Con
buona precisione
consente di
informare la
coppia sul
momento più
fecondo, ovvero
sull'epoca in
cui si dovrà
eseguire il
prelievo
ovocitario nei
casi di
fecondazione
assistita.