LA MENOPAUSA
In questa
sezione troverai
le risposte ad
alcuni degli
interrogativi
più comuni e il
conoscere di più
sulla menopausa
e sulla terapia
ormonale ti
aiuterà a
migliorare la
qualità della
tua vita.
Che
cos’è la
menopausa?
La
menopausa é una
fase naturale
della vita della
donna nella
quale si
verificano
alcuni
significativi
cambiamenti sia
fisici che
emozionali e si
manifesta
attraverso la
cessazione della
mestruazioni. In
particolare è
quel momento
della vita in
cui cessano le
mestruazioni e
la donna non è
più in grado di
avere una
gravidanza.
Perchè parlare
della menopausa
?
Al
giorno d'oggi
l’aspettativa di
vita di una
donna è di circa
78 anni, mentre
l'età media
della menopausa
é intorno a 50
anni: pertanto
una donna può
vivere più di un
terzo della
propria
esistenza con le
conseguenze
della menopausa.
Il periodo che
precede e che
segue l'ultima
mestruazione è
chiamato
"climaterio".
Che
cosa succede al
tuo corpo
durante il
climaterio?
Le ovaie
producono in
misura
progressivamente
inferiore gli
ormoni che
mantengono
l'attività del
sistema
riproduttivo
femminile. La
produzione di
progesterone
diminuisce molto
tempo prima
dell'ultima
mestruazione,
contemporaneamente
anche gli
estrogeni
progressivamente
si riducono ed i
cicli mestruali
si fanno via via
più irregolari
fino a
scomparire del
tutto.
Questa graduale
diminuzione
degli estrogeni
è la causa della
comparsa di un
serie di sintomi
e disturbi la
cui intensità
tende ad
aumentare man
mano che ci si
avvicina alla
menopausa. La
rimozione
chirurgica delle
ovaie ne
comporta
l'inizio
immediato.
I sintomi più
comuni della
menopausa
possono
presentarsi
sotto varie
forme:
Fisici:
vampate di
calore,
sudorazione
notturna,
insonnia,
diminuzione
della
concentrazione,
secchezza
vaginale, dolore
durante i
rapporti
Psichici:
cambiamenti di
umore,
irritabilità,
ansia,
depressione,
diminuzione del
desiderio
sessuale
Il deficit di
estrogeni espone
inoltre ad un
aumentato
rischio di
patologie
cardiovascolari
(ipertensione,
ictus, infarto)
e di osteoporosi
(rarefazione ed
indebolimento
del tessuto
osseo).
Circa un terzo
delle donne non
ha mai avuto
questi problemi,
ma la maggior
parte delle
donne presentano
cambiamenti
della sfera
emotiva che
possono
ripercuotersi
sull'attività di
lavoro sui
rapporti con gli
altri. Molte
donne diventano
depresse e
perdono la stima
in sé stesse. Se
tutti questi
sintomi
modificano la
qualità della
tua vita non
esitare a
consultare un
medico che possa
aiutarti a
risolvere i tuoi
problemi.
Nel complesso
questi sintomi
possono durare
dai 3 ai 5 anni.
Ogni donna è
differente e non
è possibile dire
con esattezza
quanto dureranno
o quanto saranno
gravi: possono
scomparire
nell'arco di
qualche mese
oppure durare
per più di 10
anni se non sono
adeguatamente
trattati.
La cosa più
importante da
ricordare è che
tutti questi
sintomi sono
reali anche se
non tutte le
donne li
avvertono con la
stesse
intensità. Se
adeguatamente
trattati è
possibile che la
maggior parte di
questi sintomi
possa
scomparire,
tuttavia i
rischi legati
all'osteoporosi
e alla patologia
cardiovascolare,
qualora non
adeguatamente
controllati,
possono
aggravarsi nel
tempo.
I
cambiamenti
dell’umore
Vampate
di calore e
sudorazioni
notturne spesso
costringono la
donna ad alzarsi
più volte
durante la notte
rendendola
stanca ed
irritabile;
inoltre spesso
compaiono facile
affaticabilità,
apatia,
incapacità ad
affrontare i
problemi e
tendenza alla
depressione.
Menopausa e vita
sessuale
La carenza
estrogenica
causa
modificazioni
fisiche quali:
secchezza
vaginale,
accorciamento e
restringimento
dei tessuti
vaginali che
diventano quindi
più fragili e
sottili. A volte
questo può
comportare
difficoltà nei
rapporti
sessuali e
quindi
modificazioni o
addirittura
sospensione
della vita
sessuale.
Menopausa e
malattie
cardiovascolari
Le malattie
cardiovascolari
sono la causa di
morte più
frequente nelle
donne in
postmenopausa.
La causa sembra
essere dovuta
alla perdita
degli estrogeni.
Prima della
menopausa gli
estrogeni
proteggono la
donna contro le
malattie di
cuore, in parte
attraverso una
diminuzione dei
livelli
circolanti di
colesterolo.
Dopo la
menopausa viene
meno questo
effetto
protettivo degli
estrogeni. Molti
studi hanno
dimostrato che
la terapia
sostitutiva con
estrogeni
diminuisce del
50% il rischio
di malattie
cardiovascolari.
Menopausa e
osteoporosi
La
diminuzione
degli estrogeni
dopo la
menopausa è
accompagnata da
un aumento dei
processi che
fisiologicamente
stimolano il
riassorbimento
dell'osso. Si
verifica
pertanto una
diminuzione
della resistenza
dell'osso che
diventa così più
fragile e facile
alle fratture.
L'osteoporosi
diviene
clinicamente
manifesta quando
la progressiva
rarefazione del
tessuto osseo
rende lo
scheletro
inadeguato a
sopportare le
sollecitazioni
meccaniche a cui
viene
sottoposto. Più
del 50% delle
donne sopra i 75
anni presentano
fratture ossee
causate
dall'osteoporosi,
soprattutto a
carico del
polso, femore e
colonna
vertebrale.
Le conseguenze
dell'osteoporosi
possono quindi
essere serie e
pertanto la
diagnosi precoce
e la terapia
preventiva sono
sicuramente
consigliabili
nelle donne a
rischio.
Donne
a rischio per
osteoporosi:
Età avanzata e
donne di età
oltre i 65 anni
ed in menopausa
da almeno 10
anni
Costituzione
magra (donne in
postmenopausa
con ridotto peso
corporeo
inferiore a 57
kg o con indice
di massa
corporea <19
Kg/m²)
Donne in
postmenopausa
con storia
familiare di
osteoporosi o di
fratture non
dovute a traumi
efficienti e
verificatesi
prima dei 75
anni di età
Menopausa
precoce o
chirurgica
(inferiore a 45
anni)
Terapia
cortisonica di
lunga durata
(oltre 3 mesi)
Pregresso
riscontro di
osteoporosi (con
indagine
radiologica e/o
densitometrica),
presenza di
condizioni
associate ad
osteoporosi(*),
precedenti
fratture non
dovute a traumi
efficienti
Insufficiente
apporto di
calcio con la
dieta*
Scarsa attività
fisica*
Fumo di
sigaretta*
Abuso di alcool*
Diagnosi
precoce:
densitometria
ossea
L’indagine
diagnostica di
riferimento è la
densitometria o
MOC
(Mineralometria
Ossea
Computerizzata),
metodica
innocua, di
facile
esecuzione e di
costo
relativamente
contenuto, che
consente di
misurare in modo
accurato e
preciso la massa
e la densità
minerale ossea,
considerata
un importante
fattore della
resistenza
meccanica
dell’osso.
Il risultato
della
densitometria,
se patologico,
va sempre fatto
seguire da una
valutazione più
complessiva che
può o meno
consentire di
formulare la
diagnosi della
malattia.
Attualmente
l’esame di
riferimento per
la diagnosi
densitometrica
di osteoporosi è
rappresentato
dalla
densitometria
del femore e
della colonna
lombare con
valore
predittivo del
rischio di
frattura più
elevato se viene
misurato il sito
specifico.
Anche se in
misura
inferiore, la
valutazione
densitometrica a
raggi X di siti
periferici
(polso,
calcagno,) è
comunque
predittiva di
fratture in sedi
scheletriche
clinicamente più
rilevanti quali
quelle
vertebrali e di
femore.
La densitometria
della colonna
lombare è
preferita nel
monitoraggio
della massa
ossea
postmenopausale
o in corso di
terapia
cortisonica. Il
sito lombare è
tuttavia poco
accurato nelle
persone anziane
per
l’interferenza
di osteofiti
vertebrali,
calcificazioni
extra-scheletriche
o,
paradossalmente,
per esiti di
frattura. Per
questo motivo e
per la maggiore
capacità
predittiva della
frattura in
quella sede, la
valutazione
della densità
femorale può
essere
preferibile dopo
i 65 anni.
Quando fare la
densitometria
Non c’è accordo
sull’utilità di
far eseguire uno
screening
generalizzato
del rischio di
osteoporosi con
l'esame
densitometrico a
tutte le donne
in menopausa in
quanto i
benefici
connessi al
trattamento sono
molto superiori
ai rischi ed ai
costi connessi
all’indagine
diagnostica.
Esiste invece
ampio consenso
nel consigliare
l’indagine
densitometrica
solo su base
individuale ed
in
considerazione
dell’età e della
presenza di
fattori di
rischio.
In linea
generale tutte
le donne in
menopausa con
fattori di
rischio
aggiuntivi,
dovrebbero
effettuare una
MOC ad
intervalli di
uno-due anni ed
iniziare una
terapia
farmacologica se
la perdita ossea
annua supera il
3% corporeo
totale.
progestinici_summa_i.pdf
TERMINOLOGIA O
DEFINIZIONI.pdf
ATROFIA
UROGENITALE.pdf
FITOESTROGENI-MENOPAUSA
serm2012.pdf