COLLO DELL'UTERO
Tumore della
cervice uterina
Il
cancro del collo
dell’utero
(cervice
uterina) è la
quarta neoplasia
maligna per
frequenza nella
popolazione
femminile del
mondo
occidentale, con
una incidenza in
Italia di 12
casi ogni
100.000 donne e
circa 3.700
nuovi casi per
anno. Di solito
si manifesta con
una crescita
lenta in un
lungo periodo di
tempo nel quale,
prima della
comparsa delle
cellule
cancerogene, nei
tessuti del
collo uterino si
manifestano
modificazioni
cellulari
anormali (una
condizione
chiamata
displasia). Solo
in un secondo
tempo il cancro
vero e proprio
inizia a
crescere e a
diffondersi in
profondità nella
cervice e nei
tessuti
circostanti.
L’incidenza del
tumore ha subito
dopo
cinquant’anni
dall’introduzione
del Pap-test una
riduzione dei
nuovi casi e del
rischio di
morte, tuttavia
nel mondo il
cancro della
cervice
rappresenta
ancora la terza
causa di morte
tra le donne.
Fattori di
rischio
Sembra che il
principale
fattore di
rischio nel
cancro della
cervice sia
l’HPV genitale
(Human Papilloma
Virus –
Papilloma virus
umano), una
infezione a
trasmissione
sessuale. La sua
presenza è stata
riscontrata in
quasi tutti i
casi di cancro
della cervice e
diversi ceppi di
HPV giocano un
ruolo nel
causare la
maggior parte
dei tumori della
cervice. Quando
viene esposto
all’HPV il
sistema
immunitario di
solito lo
blocca,
impedendogli di
fare danni, ma
in un piccolo
numero di donne
può accadere che
il virus
sopravviva per
anni prima di
trasformare
alcune cellule
della superficie
cervicale in
cellule
tumorali. Circa
la metà dei
tumori cervicali
si manifestano
in donne di età
tra 35 e 55
anni.
Comunque, poiché
la stragrande
maggioranza
delle donne con
HPV genitale non
sviluppa il
cancro della
cervice, si
pensa che
debbano essere
presenti altri
co-fattori, come
il fumo.
L’HPV genitale
viene trasmesso
in primo luogo
con i rapporti
sessuali e,
pertanto, i
fattori di
rischio del
cancro della
cervice sono in
relazione alle
abitudini
sessuali.
I fattori di
rischio
includono:
- Attività
sessuale:
donne che
non hanno
mai avuto
rapporti
sessuali
tendono a
non
sviluppare
il cancro
del collo.
- Rapporti
sessuali
precoci:
evidenze da
numerosi
studi
suggeriscono
che i
rapporti
sessuali da
adolescente
(prima dei
18 anni)
aumentino il
rischio di
contrarre
l’HPV e di
sviluppare
in seguito
il cancro
del collo.
Le cellule
immature
sembrerebbero
più
suscettibili
alle
modificazioni
precancerose
provocate
dal virus.
- Rapporti
sessuali con
partners
multipli:
partners
multipli, o
rapporti
sessuali con
un partner
che abbia a
sua volta
partners
multipli,
aumentano
proporzionalmente
la
probabilità
per la donna
di contrarre
un’infezione
a
trasmissione
sessuale.
- Altre
infezioni a
trasmissione
sessuale
(STD): la
presenza di
STD come la
clamidia,
gonorrea,
sifilide o
l’HIV/AIDS,
fanno
aumentare il
rischio di
aver
contratto
anche l’HPV.
-
Insufficienza
del sistema
immunitario:
la
maggioranza
delle donne
infettate
dall’HPV non
sviluppano
il cancro
della
cervice,
tuttavia se,
in presenza
di
un’infezione
da HPV,
un’altra
patologia
indebolisce
il sistema
immunitario,
allora il
rischio di
sviluppare
il cancro
del collo
dell’utero
può
aumentare.
- Fumo:
sebbene non
si sappia
ancora come
il
meccanismo
agisca,
l’associazione
tra fumo e
cancro della
cervice è
ben
dimostrata e
la presenza
contemporanea
di HPV
incrementa
il rischio
di cancro.
Chiedi al tuo
medico quando
iniziare lo
screening per il
tumore del collo
dell’utero: l’
American College
of Obstetricians
and
Gynecologists
(ACOG)
raccomanda alle
ragazze tra i 13
e i 15 anni di
consultare un
ginecologo prima
ancora di
iniziare ad
avere rapporti
sessuali, per
avere
indicazioni su
come prevenire
un’infezione a
trasmissione
sessuale come
l’HPV ed una
gravidanza
indesiderata. In
Italia è attiva
una estesa rete
di Consultori
Familiari dove è
possibile
ricevere
gratuitamente,
nella più
assoluta
riservatezza,
tutte le
informazioni
necessarie.
Sintomi del
cancro della
cervice
Non
esistono sintomi
reali correlati
al cancro della
cervice in fase
iniziale: per
questo motivo è
così importante
che il tuo
medico ti
sottoponga
regolarmente ad
alcuni tests. Il
primo di questi
è il pap test
che si effettua
prelevando
delicatamente
con una
spatolina alcune
cellule dalla
superficie del
collo per
esaminarle al
microscopio. La
maggior parte
dei tumori può
essere
diagnosticato
precocemente
facendo con
regolarità
questo semplice
test.
Mano a mano che
il tumore
progredisce
possono
comparire alcuni
sintomi:
perdite di
sangue dopo i
rapporti,
intermestruali o
in menopausa
perdite vaginali
acquose o
sieroematiche
con odore spesso
sgradevole
dolore pelvico o
durante i
rapporti
Cause
In generale il
cancro si
sviluppa quando
cellule normali
manifestano una
mutazione
genetica che le
trasforma: le
cellule normali
crescono e si
moltiplicano ad
una velocità
stabilita e
muoiono ad un
momento
predeterminato,
mentre le
cellule tumorali
crescono e si
moltiplicano
senza nessuno
controllo o
limite e non
muoiono. Il
carcinoma
(squamoso) della
cervice uterina
origina di
solito nel
sottile strato
di cellule
piatte (cellule
squamose:
ricorda la
mucosa che
riveste
l’interno delle
guancie) che
delimitano il
collo dell’utero
e rappresenta
circa l’80% dei
tumori del
collo. Nel 15%
circa dei casi
può originare
nelle cellule
ghiandolari
(cellule
cilindriche:
ricorda la
mucosa che
riveste la
superficie della
lingua) che
rivestono il
canale cervicale
ed allora si
forma
l’adenocarcinoma.
Screening e
diagnosi
Quando il cancro
della cervice
viene scoperto
ad uno stadio
precoce il
trattamento ha
più probabilità
di successo: per
questo si
raccomanda di
eseguire
controlli
regolari da
iniziare entro
tre anni dal
primo rapporto
sessuale e
comunque non
oltre i 21 anni.
Gli esami di
screening più
importanti sono
il pap test ed
eventualmente
l’HPV DNA test,
che può
integrare il pap
test, ma non
sostituirlo.
In caso di
sospetto o di
sintomi
correlabili ad
un’infezione a
trasmissione
sessuale o a
lesioni
cervicali si
deve
approfondire la
diagnosi con una
visita
ginecologica
durante la quale
può essere
eseguita una
colposcopia ed
eventualmente
una biopsia. La
diagnosi
definitiva può
richiedere anche
l’esecuzione di
resezione
cervicale con
varie tecniche
(conizzazione,
resezione con
ansa etc) che
definisca con
precisione il
tipo istologico
ed la presenza o
meno di
infiltrazione
locale della
neoplasia.
Stadiazione
La fase
successiva
prevede
l’accertamento
dello stadio
(cioè il grado
di diffusione)
della malattia,
tappa
fondamentale per
decidere poi il
trattamento più
appropriato.
L’attuale
stadiazione del
cervicocarcinoma
invasivo è
quella proposta
dalla FIGO
(Federazione
Internazionale
di ostetricia e
Ginecologia) e
le procedure
diagnostiche
suggerite per la
stadiazione
sono: esame
vaginale
bimanuale e
vagino-rettale
(eventualmente
in anestesia
generale),
colposcopia,
biopsia (già
citate nelle
procedure
diagnostiche),
Rx torace,
urografia.
Cistoscopia e
proctosigmoidoscopia
solo nel
sospetto clinico
di invasione.
Esami
strumentali
utili per
individualizzare
la terapia ma
non previsti per
la definizione
dello stadio
sono: TAC, RMN,
linfoangiografia
e le procedure
chirurgiche di
stadiazione.
Stadiazione FIGO
- Stadio O
(TO)
Carcinoma in
situ,
carcinoma
intraepiteliale.
- Stadio I
(T1) Il
carcinoma è
strettamente
limitato
alla
cervice.
- Stadio
II (T2) Il
carcinoma si
estende
oltre la
cervice
senza
raggiungere
la parete
pelvica.
Coinvolge la
vagina ma
non
raggiunge il
terzo
inferiore.
- Stadio
III (T3) Il
carcinoma è
esteso fino
alla parete
pelvica. Non
si apprezza
spazio
libero da
tumore tra
neoplasia e
la parete
pelvica alla
esplorazione
rettale.
- Stadio
IV (T4) Il
carcinoma ha
clinicamente
coinvolto la
mucosa della
vescica del
retto o è
esteso oltre
la pelvi
vera.
Quali
sono i
trattamenti per
il cancro
cervicale?
I trattamenti
per il cancro
della cervice
dipendono dallo
stadio della
malattia, dal
volume del
tumore, dall’età
della donna,
dalle sue
condizioni
generali e dal
desiderio di
avere una
gravidanza. Il
trattamento per
cancro della
cervice durante
la gravidanza
può essere
rinviato, in
funzione dello
stadio di
malattia e di
quanti mesi
manchino per il
parto.
Tipi
principali di
trattamento:
Chirurgia: si
rimuove il
cancro con
un’operazione
Radioterapia: si
usano alte
energie radianti
per distruggere
le cellule
tumorali
Chemioterapia:
si usano farmaci
specifici
anti-tumorali
Attualmente i
trattamenti
standard
impiegati per il
cervicocarcinoma
sono
principalmente
due: la
chirurgia e la
radioterapia.
Queste due
modalità di
trattamento sono
riconosciute
come ugualmente
efficaci sia per
il controllo
locale della
malattia, sia
per i risultati
positivi sulla
sopravvivenza.
Il trattamento
chirurgico è
utilizzato
prevalentemente
quando la
malattia è in
fase iniziale.
Con il
progredire dello
stadio la
terapia
prevalentemente
utilizzata è
quella radiante.
Prevenzione
Il rischio di
tumore della
cervice si può
ridurre mediante
misure che
prevengano
l’infezione da
HPV. Questo
virus si
trasmette con il
contatto pelle a
pelle da
qualunque parte
del corpo
infetta, non
solo
direttamente
tramite rapporti
sessuali: usare
il profilattico
ad ogni rapporto
riduce il
rischio di
contagio.
Ugualmente utile
è limitare il
numero di
partners,
ritardare il
primo rapporto
sessuale a dopo
l’adolescenza e
non fumare.
L’uso del
vaccino anti HPV
sembra utile
nelle ragazze
tra gli 11 e i
12 anni ed è più
efficace nelle
donne che non
hanno ancora
avuto rapporti.
Sebbene sembri
che il vaccino
sia in grado di
ridurre di circa
il 70% i casi di
cancro della
cervice, non è
in grado di
prevenire
l’infezione da
parte di tutti i
tipi di virus in
grado di causare
il cancro: il
pap test rimane
pertanto
fondamentale.